C’era una volta un artigiano che viveva in una città ricca e frenetica, piena di mercanti che vendevano ogni genere di oggetto scintillante.
Ma l’artigiano non si lasciava distrarre. Aveva un unico obiettivo: creare l’orologio perfetto. Non uno qualsiasi, ma un orologio che non solo segnasse il tempo, ma lo dominasse.
All'inizio, provò a inserire tutto ciò che il mercato suggeriva: ingranaggi dorati, quadranti lussuosi, dettagli superflui.
Ma si accorse presto che più aggiungeva, più il meccanismo si inceppava. Il tempo, impietoso, non si lasciava ingabbiare da inutili ornamenti.
Un giorno, frustrato, l’artigiano decise di togliere tutto il superfluo. Restò solo l’essenziale: pochi ingranaggi, precisi e potenti.
L'orologio ora non solo funzionava alla perfezione, ma imponeva il suo ritmo al mondo circostante. Le persone che lo indossavano non si adattavano al tempo, ma lo modellavano a proprio vantaggio.
Così l’artigiano capì che il vero potere non sta nell’aggiungere, ma nel togliere.Ridurre all’essenza, focalizzarsi su ciò che conta davvero: controllo, precisione e impatto